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ASSET TRADIZIONALI SULLA BLOCKCHAIN – IL FUTURO?

Gli asset di cui andremo a parlare in questo articolo rispecchiano in toto tutto quello su cui può investire l’essere umano al giorno d’oggi: dal classico titolo di stato fino alle royalties degli autori, dagli immobili fino alle stock option.

Come possiamo però rendere “future-proof” tutto questo? La risposta molto probabilmente è già nel titolo: la Blockchain.

COS’E’ LA BLOCKCHAIN?

Per farla breve e senza usare paroloni, immaginate di avere un registro digitale, immutabile e permanente che tiene appuntate tutte le operazioni e/o transazioni, e in esse le informazioni, che sono state in esso compiute dai cosiddetti “contratti intelligenti” ed elaborate dai “validatori”. Il tutto viene poi trasformato in stringhe di codici alfanumerici per rendere più sicure e trasparenti queste informazioni. Vige infatti il principio della “verità crittografica”, ovvero il principio nel quale il codice con cui è stata costruita la blockchain funziona senza bisogno di garanzie e fiducia di terzi (CHAINLINK BLOG).

COME POSSIAMO INTEGRARE GLI ASSET SULLA BLOCKCHAIN?

Ovviamente, per ogni tipo di asset, varierà il meccanismo con cui viene integrato nella blockchain e reso disponibile a tutti. Faremo quindi due esempi che vengono dalle idee uscite in questi ultimi tempi: uno per un asset finanziario, il classico titolo di stato, e uno per un asset reale, ovvero un immobile.

Partiamo dal titolo di stato. Siccome siamo (orgogliosamente) italiani, utilizzeremo il nostro amato BTP.

All’emissione, si effettuerà la classica asta dove vengono raccolti capitali tramite gli ordini effettuati sul MOT dalle Società di Investimento o dalle banche.

Contestualmente, vengono emessi i “Token” sulla blockchain, ovvero delle rappresentazioni digitali del titolo che garantiscono all’investitore la proprietà dell’asset e, di conseguenza, tutti i diritti e i doveri che quell’asset permette di esercitare una volta acquistato.

Ora invece passiamo all’immobile, e per questo esempio prenderemo una villetta bifamiliare.

Normalmente, il futuro proprietario di un immobile deve eseguire dal notaio l’atto che ne attesterà la sua proprietà, pagandolo migliaia di euro e rimanendo schiavi della burocrazia di queste procedure.

Con la Blockchain è il Token che attesta la proprietà viene acquistato dal futuro proprietario. Egli si ritroverà nel proprio portafoglio virtuale (o wallet) questo asset digitale che automaticamente, al momento dell’acquisto, attribuisce al proprietario tutti i diritti e i doveri che sono garantiti normalmente quando si possiede un immobile di questo tipo. Il proprietario poi potrà decidere se rivenderlo tutto o, essendo in questo caso la rappresentazione di una villa bifamiliare, venderne metà per concedere ad un’altra famiglia di abitare nell’altra metà della sua proprietà. Può anche decidere di dare in affitto questa metà, rimanendo proprietario della villa intera e incassando una rendita immobiliare.

CHE VANTAGGI E SVANTAGGI CI SONO? NON E’ TROPPO COMPLICATO?

I vantaggi principali sono evidenti:

  • snellire la burocrazia e i costi annessi
  • aumentare la tracciabilità e la sicurezza delle operazioni
  • aumentare la scalabilità permettendo un’esecuzione delle compravendite più veloce
  • aumentare ed unificare maggiormente la liquidità del mercato

Attualmente, con le regolamentazioni stringenti in vigore, bisogna considerare l’aspetto normativo di questo sistema: non è infatti presente, al giorno d’oggi, alcuna direttiva o regolamento che definisca anche solo la modalità di utilizzo della Blockchain negli ambiti più importanti e di maggior impatto come la finanza. Tuttavia, come ci si poteva aspettare, gli ultimi regolamenti che vengono fatti riguardano l’antiriciclaggio e il tentativo (quasi inutile) di arginare l’operatività malevola e criminale.

Gli altri possibili svantaggi possono essere il rischio e la complessità di questa nuova tecnologia. Va però detto che, prima della bolla Dot-Com in cui Internet era la nuova tecnologia dirompente, questi svantaggi andranno man mano a scomparire con l’adozione di massa e il passare del tempo. Le persone, infatti, si adatteranno ai nuovi standard di tecnologia, una volta adottata su larga scala, come hanno fatto con Internet e i PC.

IN CONCLUSIONE

Ci si può aspettare sicuramente un avanzamento prorompente di questi asset nella Blockchain. I primi esperimenti sono già iniziati da anni e, negli ultimi mesi, le banche centrali e i grandi fondi d’investimento stanno investendo i loro capitali per poter offrire questo tipo di prodotti ai propri clienti. Un esempio è proprio Bankitalia che, l’anno scorso, ha emesso i primi bond sulla blockchain Algorand.

FONTI
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DavideBovoloni

Di ogni notizia e informazione è riportata la fonte a fine articolo, l’autore delega ogni verifica finale della loro veridicità. Ogni considerazione, argomentazione e sviluppo è stata fatta dagli autori sulla base dei propri studi e conoscenze personali. Si specifica che in nessun articolo si tratta in alcun modo di consigli finanziari.

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