Stati Uniti, Unione Europea, ma anche Indonesia, Iran, Russia e Taiwan: cos’hanno in comune queste nazioni? In tutte si svolgeranno delle elezioni nel 2024. Alcuni le chiamano «Mega elezioni»1, si stima infatti che ben 4 miliardi di persone saranno chiamate al voto per un totale del 51% della popolazione del pianeta.
Potrebbe suscitare curiosità il legame tra l’Intelligenza Artificiale e le elezioni, ma considerando che già nel 2016 ci sono stati casi in cui i social media sono stati accusati di aver influenzato radicalmente gli utenti2, con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, il potenziale di intervenire nel processo elettorale si è notevolmente ampliato. Ciò non per forza con risvolti negativi; infatti, in molti casi può essere utilizzata per aiutare gli elettori a comprendere e confrontare le posizioni dei diversi candidati su varie questioni. Inoltre, può assistere i candidati nell’analisi dei desideri degli elettori e nella creazione di programmi che creino un rapporto diretto con l’elettore.3
Come nota Schneier nell’articolo AI and US Election Rules ci sono usi legittimi più o meno nobili dell’IA, come ad esempio la creazione di satira su candidati avversari, che poco si discostano dai vecchi sistemi di photoshop, o di chatbot in grado di comunicare personalmente con l’elettore, mentre altri sono più complessi da distinguere e impongono l’assunzione di maggiori tutele.
Attualmente, grande preoccupazione riguarda i deepfake: l’avanzamento delle soluzioni di Intelligenza Artificiale generativa rende sempre più semplice la creazione iperrealistiche di foto, video e registrazioni audio falsi, con l’obiettivo di danneggiare l’immagine pubblica di un candidato, sostenere teorie o influenzare negativamente i voti.
Il Center for countering digital hate (Ccdh )4 ha evidenziato come i principali generatori di immagini con Intelligenza Artificiale possano creare elementi utili per destare disinformazione sulle elezioni nel 41% dei casi, inclusi immagini che potrebbero supportare false affermazioni su candidati o frodi elettorali.
I governi non sono sordi a queste problematiche e una dimostrazione viene dalle linee guida della Commissione Europea del 26.03.20245 nelle quali si invitano le aziende del settore ad imporre etichette sui video fake per renderli riconoscibili e ad una maggiore trasparenza sui messaggi elettorali diffusi dagli influencer.
Pur non essendo questi obblighi ma solo raccomandazioni contenute in linee guida, si instaurano nel panorama del nuovo Digital service act (DSA) che impone alle piattaforme con più di 45 milioni di utenti nell’UE di prevenire e contrastare la diffusione di contenuti illegali e dannosi, includendo tra questi, quello che potrebbe «minare l’integrità delle elezioni»6 e seguono di pochi giorni la richiesta formale di informazioni in merito alle misure adottate per mitigare i rischi associati all’IA generativa, inclusa la diffusione di deepfake e le manipolazioni che potrebbero ingannare gli elettori, della Commissione a Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube e X.
Inoltre,significativo è l’impegno delle grandi società tecnologiche, tra cui spiccano Google, Microsoft e OpenAI, che proprio in previsione dell’eccezionalità dell’anno hanno stretto un accordo, noto come Tech Accord to Combat against Deceptive Use of AI in 2024 Elections, con l’obiettivo «di impostare le aspettative per il modo in cui i firmatari gestiranno i rischi derivanti dall’ AI Election»7
Come le società leader stesse dichiarano «Siamo impegnati a fare la nostra parte come società di tecnologia, pur riconoscendo che l’uso ingannevole di AI non è solo una sfida tecnica, ma una questione politica, sociale ed etica e spero che gli altri si impegnino in modo simile all’azione in tutta la società.»8
L’accordo firmato rappresenta un impegno volontario per promuovere sette obiettivi principali nel contesto della gestione dei contenuti elettorali ingannevoli generati artificialmente. Questi obiettivi includono la prevenzione attraverso l’applicazione di precauzioni ragionevoli, l’identificazione dell’origine dei contenuti, il rilevamento attivo di contenuti ingannevoli, la pronta risposta a incidenti, l’apprendimento dalle esperienze passate, l’educazione del pubblico sulle pratiche mediatiche elettorali, e il sostegno allo sviluppo di strumenti di difesa e risorse per proteggere il dibattito pubblico e l’integrità democratica dall’uso di contenuti elettorali artificialmente manipolati. Nel quadro dei loro impegni fino al 2024, le parti coinvolte si adoperano con determinazione per affrontare le sfide poste dai contenuti elettorali ingannevoli generati artificialmente concentrandosi sullo sviluppo e sull’implementazione di tecnologie avanzate, lavorano per mitigare i rischi associati a tali contenuti. Questo impegno comprende il sostegno allo sviluppo di soluzioni innovative per identificare e certificare l’autenticità del contenuto, nonché l’adozione di metodi di tracciabilità e controllo delle immagini generate dall’IA. Parallelamente, si impegnano nella valutazione continua dei modelli inclusi nell’accordo al fine di comprendere meglio i rischi e migliorare i controlli. Si sforzano anche di promuovere la resilienza intersettoriale, condividendo le migliori pratiche e gli strumenti per affrontare il contenuto elettorale ingannevole in modo tempestivo ed efficace.
Punto che poi si lega anche alla più recente disciplina governativa è il fatto che anche i privati riconoscano nella trasparenza un elemento chiave del loro approccio. Le parti coinvolte nell’accordo infatti si impegnano a fornire informazioni chiare sulle politiche adottate e sulle azioni intraprese per contrastare il contenuto ingannevole, collaborando attivamente con organizzazioni della società civile, accademici ed esperti.
Inoltre, riconoscendo l’importanza dell’educazione e della sensibilizzazione del pubblico, si adoperano per promuovere la consapevolezza sui rischi associati al contenuto elettorale ingannevole e per fornire strumenti e risorse educative per proteggere il pubblico dalla manipolazione e dall’inganno.
In conclusione, l’impegno delle società private del settore tecnologico nel garantire l’integrità della democrazia è un passo significativo verso la costruzione di un ambiente online sicuro e affidabile durante i processi elettorali. Il riconoscimento dei rischi associati ai contenuti elettorali ingannevoli generati artificialmente e gli sforzi per sviluppare e implementare soluzioni tecnologiche per contrastarli sono cruciali. Tuttavia, è importante sottolineare che la responsabilità di preservare la democrazia non ricade solo sulle spalle delle società private del tech o sui governi, ma anche sui cittadini stessi. È fondamentale che ogni individuo partecipi attivamente nell’analizzare criticamente le informazioni che riceve e nell’esercitare il proprio diritto al voto in modo informato. Solo attraverso un impegno condiviso tra le aziende tecnologiche, i governi e i cittadini, si può garantire un panorama elettorale equo e trasparente, preservando così i fondamenti stessi della democrazia.
Fonti
1 Le “mega elezioni” del 2024 potrebbero essere una pietra miliare per la democrazia: il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, in Nazioni Unite, 2024
2 D. Bennato, Elezioni: perché le ricerche sull’influenza dei social devono essere indipendenti, in Agenda Digitale, 2023
3 B. Schneier, AI and US Election Rules, in Schneier on Security, 2023 liberamente fruibile al link: https://www.schneier.com/blog/archives/2023/10/ai-and-us-election-rules.html
4 Organizzazione statunitense senza scopo di lucro che studia gli impatti sociali dei social media
5 Commissione Europea, ANNEX to the Communication to the Commission Approval of the content of a draft Communication from the Commission on Guidelines for providers of Very Large Online Platforms and Very Large Online Search Engines on the mitigation of systemic risks for electoral processes pursuant to the Digital Services Act (Regulation (EU) 2022/2065), in Commissione Europea, Bruxelles, 2024 Liberamente fruibile al seguente link: https://ec.europa.eu/newsroom/repository/document/2024-13/C_2024_2121_1_EN_annexe_acte_aut onome_cp_part1_v3_tpHHZgYyBGFMF8J5rE0OR1GdOis_103911.pdf
6 Commissione Europea, REGOLAMENTO (UE) 2022/2065 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 ottobre 2022 relativo a un mercato unico dei servizi digitali e che modifica la direttiva 2000/31/CE (regolamento sui servizi digitali) , 2022
7A Tech Accord to Combat Deceptive Use of AI in 2024 Elections, 2024
8Ibidem