Cerca
Close this search box.

DAO: cos’è, come funziona e la sua storia.

DAO (1)

Indice

Table of Contents

In questi ultimi anni abbiamo visto nascere come funghi queste nuove piattaforme: le DAO, una rivoluzione nel mondo DeFi e non solo.

La prima, però, risale al lontano 2014 ed è TheDAO.

Che cos'è una DAO?

In inglese Decentralized Autonomous Organization, una DAO è un’organizzazione autonoma e decentralizzata.

Autonoma perché è dotata di un
software che è in grado di gestire autonomamente l’organizzazione, ideato in modo tale che essa sopravviva senza l’intervento umano all’interno di essa.

e

Decentralizzata perché priva di un ente
centrale
che ne comandi l’operato. Solitamente questo viene garantito dalla “governance”, ovvero un sistema di autorizzazione o veto a modifiche all’interno
dell’organizzazione.

Le decisioni vengono prese a seguito di votazione a cui hanno accesso tutti coloro che detengono il potere di voto, che molto spesso puo’ essere rappresentato da dei Token o Shares.

La Storia in breve.

La prima DAO, TheDAO, fu fondata nel 2014 sulla blockchain di Ethereum. Ancora oggi una delle più famose ed è ricordata per alcuni eventi molto particolari:

  • Offrendo il proprio token a chi avesse messo $ETH in raccolta: vennero raccolti 150 milioni in Ethereum in soli 15 giorni.
  • Ha perso circa 50 milioni di dollari a seguito di un attacco hacker alla blockchain di Ethereum.
  • A seguito di questo episodio la soluzione fu drastica: venne creato un Hard Fork di Ethereum e il vecchio codice hackerato venne lasciato indietro, cambiando il nome alla chain in Ethereum Classic.

Per consultare tutte le DAO esistenti, esiste un sito molto completo, deepdao.io, dove è possibile consultare tutte le loro caratteristiche.

Risvolti nel mondo societario-imprenditoriale in Italia.

Si può adottare una DAO nel mondo corporate?

Come evidenziato in parte della letteratura sull’argomento, la necessità di costituire un ente a responsabilità limitata ha lo scopo di evitare il rischio che una organizzazione di persone che svolgono “insieme” attività di impresa possa essere qualificata alla stregua di una società in nome collettivo irregolare.

Infatti, questo comporterebbe il rischio che qualsiasi token holder, anche chi che ne possiede una quantità veramente ridotta, possa essere considerato illimitatamente responsabile per tutte le obbligazioni sociali.

In altre parole, il rischio è che il rapporto fra i possessori di token della DAO venga qualificato alla stregua di una società di fatto; evento questo che avrebbe come conseguenza la responsabilità illimitata di tutti i soci/possessori dei token della DAO.

Tralasciando i ragionamenti in merito alla necessità che la DAO non sia “totalmente autonoma” (in questo caso, infatti, sarebbe un algoritmo a dover essere qualificato come imprenditore/amministratore della società e ciò, allo stato italiano, non sembra essere ammissibile), il vero problema riguarda la scelta del modello societario più adatto.

Non sembrerebbe, infatti, possibile costituire una DAO come S.P.A. e nonostante l’astratta possibilità di far circolare le azioni della società tramite token, la necessità che una S.P.A. sia gestita da un consiglio di amministrazione o da un amministratore unico si scontra con la natura decentralizzata dell’ente.

Il problema dell’amministrazione dell’ente può invece essere risolto tramite la costituzione di una S.R.L.

In questo modello, infatti, è possibile che i soci si occupino direttamente dell’amministrazione. Non è quindi necessario preoccuparsi dell’istituzione di un organo centralizzato, che intacchi la natura “decentralizzata” dell’ente.

Le problematiche maggiori si rinvengono andando a considerare la possibilità di far circolare le quote di questa S.R.L. attraverso la loro incorporazione nei token.

Quindi, di fatto, l’idea rimane tutto sommato rivoluzionaria: avere le quote della nostra società su blockchain consentirebbe:

  • Tracciabilità dei propri acquisti/vendite immediata e sicura.
  • Maggiore velocità e minori costi di esecuzione degli ordini.
  • L’eliminazione di intermediari finanziari (banche, fondi di investimento…).

Purtroppo, però ad ora non è nulla di concreto e attuare una soluzione simile porterebbe problemi legali.

Picture of DavideBovoloni

DavideBovoloni

Di ogni notizia e informazione è riportata la fonte a fine articolo, l’autore delega ogni verifica finale della loro veridicità. Ogni considerazione, argomentazione e sviluppo è stata fatta dagli autori sulla base dei propri studi e conoscenze personali. Si specifica che in nessun articolo si tratta in alcun modo di consigli finanziari.

Per maggiori informazioni su T&C si indirizza al seguente link.