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Collasso FTX – Alameda Research

FTX

Indice

In questo articolo cercheremo di andare a fondo alla questione FTX, cercando di capire cosa è successo al secondo Exchange di criptovalute più importante per volumi. Cercheremo di andare in ordine cronologico per avere un quadro chiaro degli eventi accaduti.

 

Situazione prima del crollo.

Come abbiamo detto sopra, esso era il secondo Exchange centralizzato più importante dopo Binance, soprattutto perché costituiva un punto di riferimento per il trading di derivati.

Come ormai tutti i CEX, FTX possedeva il suo token di riferimento, $FTT. Le sue tokenomics e la sua centralità all’interno della piattaforma rispettano più o meno quelle del token di Binance, $BNB. Infatti, detenere i token di FTX comportava sconti sulle fees e altri vantaggi, così come il suo burn avveniva tramite la compravendita degli strumenti presenti sull’Exchange. Va però specificato che BNB ha usecase molto più importanti di $FTT, in quanto ha anche una propria blockchain.

Abbiamo anche nominato Alameda Research, ma cosa c’entra in tutto questo? Beh, il CEO di FTX è lo stesso di Alameda. Costui è Sam Bankman-Fried, con un patrimonio che si aggirava intorno ai 15 miliardi di dollari.

Alameda si occupava di trading quantitativo sulle criptovalute, ed era uno dei principali investitori del token $FTT. Questo è uno dei punti chiave, in quanto è uno dei principali motivi del caos successo in questi giorni.
Di seguito ripercorreremo gli eventi più salienti in ordine cronologico, successivamente faremo un’analisi dettagliata, con operazioni e movimenti, che hanno portato al crollo di FTX.

Cosa è successo:

6 Novembre: primo Tweet di CZ (Changpeng Zhao), CEO di Binance

Inizia tutto da qui, con un Tweet di Changpeng Zhao. Dichiarava testuali parole: “Inizieremo a liquidare la nostra posizione in $FTT perché non supportiamo le persone che fanno pressioni alle spalle degli altri big player dell’industria”

Questo ha scatenato un sell-off che ha portato il token a fare un -8%. 

A seguito dello spostamento di questi milioni di token, il CEO di FTX (per semplicità lo citeremo come “SBF”) twitta dicendo che CZ sta giocando sporco. 

I principali motivi della liquidazione da parte di Binance sono i seguenti:

⦁ Secondo le loro analisi, FTX si era rivelato finanziariamente “instabile” (più avanti nell’articolo scopriremo come e perché)

⦁ Era un’operazione di risk management che voleva evitare gli stessi errori commessi nel caso Terra ($LUNA, $UST). Questo motivo è anche una sorta di accusa molto pesante verso FTX, dato che il crollo dell’ecosistema LUNA è stato molto controverso e presuppone che il suo ideatore, Do Kwon, avesse premeditato tutto e prelevato miliardi di dollari prima del crollo generale.

7 Novembre: SBF cerca di rassicurare tutti

La prima risposta non tarda ad arrivare: si dichiara infatti che non ci sono problemi di liquidità e che sono tutti rumors falsi, con alcuni dettagli che poi scopriremo essere non sufficienti.

8 Novembre: il crollo

Ironia della sorte, SBF si rimangia tutto e chiama in aiuto Binance, dicendo che lo aiuterà a ricoprire i debiti e i prelievi degli utenti, ringraziando inoltre CZ per il lavoro che ha svolto in questi anni.
Questo però non serve a fermare le liquidazioni che stanno avvenendo su $FTT e $SOL prime fra tutte, anche per mano di Alameda, detentore di una grossissima fetta di questi due token.
Dopo il soccorso annunciato, Binance si tira indietro dopo aver visto la situazione contabile di FTX. Quest’ultimo infatti, come detto anche da SBF, ha bisogno di un capitale che va dai 5 ai 9 miliardi di dollari, per coprire i debiti e i prelievi degli utenti.

Justin Sun si offre come candidato

Il creatore della chain TRON si butta nell’affare miliardario, dopo che la Security and Exchange Commission annuncia di iniziare un’investigazione nel caso. 

Esso vuole garantire innanzitutto il funzionamento dei prelievi 1:1, facendolo però tramite gli asset della sua chain ($TRX, $USDD, $JST quelli più importanti). Dopo questa notizia, il prezzo di $TRX su FTX vola dai circa 6 centesimi fino ai 4 dollari, significando l’acquisto massiccio degli utenti nella speranza di riuscire a prelevare i loro fondi.
Ad ora però, non vi è nulla di concluso.

SBF sembra voler ingannare tutti

Si teorizza, nei giorni successivi, che il CEO abbia premeditato tutto: si sostiene infatti che abbia aperto una “backdoor” all’interno dei sistemi interni di sicurezza dell’Exchange per poter prelevare fondi senza che gli auditor finanziari se ne accorgessero. Ci sono stati altri episodi come il presunto riciclaggio di denaro che avveniva tramite le donazioni in crypto all’ucraina che investiva su FTX. Non ci addentreremo in questioni politiche, ma le accuse sono molto gravi sotto tutti i punti di vista.
Un insider afferma inoltre che gli stipendi ai dipendenti venivano pagati direttamente sulla piattaforma di FTX, e che gli veniva assicurato il fatto che esso fosse sicuro come una banca.

Cattiva gestione dei fondi di Alameda.

Alameda si definisce come un “market maker e azienda di trading quantitativo”. Era si uno dei principali market maker di FTX, ma il suo “trading quantitativo” era in realtà una procedura molto semplice per cercare utile: investire milioni in blockchain start-up e progetti innovativi nei round di private sale per poi avere un guadagno enorme una volta sviluppati.
C’è anche dell’assurdo: in un’intervista di 5 mesi fa, la Co-CEO di Alameda dichiara “non abbiamo grandi strumenti per il risk management e tendiamo a non usare manovre per contenere le perdite (stoploss ndr.).

Analisi.

Partiamo con quest’immagine, che mostra la supply attiva di $FTT nel tempo. Balza all’occhio un aumento del +124,3% della supply circolante circa 40 giorni prima del caos, per un valore di circa 8,6 miliardi di dollari (al prezzo di corrispondenza). Secondo CoinMetrics, è stato il più grande movimento di $FTT e uno dei più grossi movimenti giornalieri sulla rete ERC-20 che si siano mai registrati.

Questo non è un fattore che influisce direttamente sul prezzo dell’asset, in quanto questi token non stati venduti a mercato. Lo influenza però indirettamente, in quanto diluisce $FTT in maniera considerevole, e quindi vi è la persistente possibilità che questi vengano venduti da Alameda per trarre profitto dall’investimento sull’exchange token di FTX.

La transazione che vedete nell’immagine di seguito mostra un’interazione con il contratto dell’Initial Coin Offering di $FTT, creato nel 2019. Quest’ultimo infatti aveva rilasciato, sembrerebbe automaticamente, 173 milioni di token con destinatario proprio Alameda Research.

Questa transazione collega Alameda con FTX, in quanto partecipante nell’ICO di $FTT.
Successivamente Alameda rimanda qsuesti token al contratto Deployer di FTT, di fatto lasciandoli in controllo di qualcuno all’interno di FTX.

La teoria più accreditata è la seguente: Alameda risultava insolvente durante il crash di Luna nel Q2 2022; per assicurarsi i fondi necessari e per non dichiarare bancarotta, chiede un prestito a FTX usando come collaterale proprio $FTT (si ipotizza ci fossero anche altri asset, come quote di Robinhood $HOOD) e usa quel capitale per acquisire altri competitor come BlockFi e Voyager (anche loro detentori di grosse somme in $FTT e altri asset che deteneva la stessa Alameda). Si pensa inoltre che, per garantire il prestito ad Alameda, FTX abbia usato i fondi degli utenti.

In questo modo si è nascosta l’insolvenza di Alameda e si è rafforzata la sua immagine assieme a quella di FTX, facendo vedere di fatto che era un’istituzione solida e con grossi capitali per reggere grossi crash.
Tutto questo avrebbe funzionato alla grande, se solo il prezzo di $FTT fosse stato abbastanza alto da poter garantire i prestiti contratti da Alameda e, per questo, era nell’interesse della stessa di mantenere il prezzo più alto possibile per non rischiare liquidazioni e il fallimento.

Purtroppo, i fondi degli utenti, venivano usati anche per altri scopi, come ad esempio investimenti molto speculativi in start-up nella de-fi oppure donazioni ai democratici in USA. Difatti SBF era il secondo donatore per la campagna politica dei DEM, con una donazione totale che si aggirava intorno ai 100 milioni di dollari.

Purtroppo è venuto tutto a galla con il tweet di CZ: il panico creato ha fatto crollare il prezzo del token e causato prelievi di massa da FTX. Tutto questo, assieme ai debiti contratti, ha causato una crisi di liquidità esponenziale, dettata in maggior parte proprio dai movimenti di $FTT.

Poteva essere previsto tutto?

Molto molto difficile, anche per un esperto, perché i movimenti sono tanti e confusi. Vi riportiamo però qui un altro tweet interessante di CZ fatto a luglio dove sospettava di SBF e dei suoi giri di soldi per cercare di acquisire 3 Arrows Capital, assieme a Voyager e BlockFi.

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La policy di cui parla CZ nel tweet qui sopra è chiaramente stata infranta più volte, a sua detta per “mitigare il rischio e per avvertire le persone, anche se sono falsi allarmi”.
E’ curioso notare anche che, senza FTX, ora Binance influenza per circa l’80% l’intero mercato delle criptovalute. Che sia stata una mossa per avere un monopolio dell’intero settore?
Noi ci siamo limitati ad esporvi i fatti accaduti, cosi come le teorie più accreditate per potervi dare la possibilità di trarre le vostre conclusioni. Di certo questo fatto ha scosso tantissime persone, anche perché hanno praticamente perso gli asset che avevano depositato sul secondo exchange di crypto al mondo. Speriamo che questa vicenda vi sia da lezione per diversificare e diminuire il rischio nei vostri investimenti, che siano su cripto o su altri asset.

fonti:

⦁ Twitter Binance & Changpeng Zhao
⦁ Twitter FTX & Sam Bankman-Fried
⦁ Etherscan.io – Transazioni
   https://twitter.com/LucasNuzzi/status/1590122590206824448?s=35
⦁ Telegram ufficiale di FTX
⦁ Dichiarazioni di ex dipendenti di FTX

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DavideBovoloni

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