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APTOS: progetto bomba o flop?

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Cos'è Aptos.

Aptos è un rivoluzionario Layer 1 che mira il proprio focus sui pagamenti digitali, sull’integrazione dei propri servizi a livello aziendale e, soprattutto, all’adozione e facilità d’uso.

Il progetto viene sviluppato da ex membri di Meta che vorrebbero riproporre uno dei più grandi progetti fallimentari della società: la stablecoin DIEM.

Per fare questo, hanno deciso di costruire una blockchain che non mirasse solo alla stablecoin stessa, ma che avesse un digital asset nativo ($APT) con cui pagare le commissioni on-chain.

Si definiscono inoltre i “Solana Killer”, mirando a superare di gran lunga i TPS (Transaction Per Second) di quest’ultima. Dei 100mila TPS promessi però non vi è neanche l’ombra; infatti, sono stati raggiunti a malapena 45 TPS.

In precedenza, il progetto era riuscito ad accaparrarsi una somma considerevole da alcuni dei più importanti Venture Capital come a16z o DragonFly Capital, mentre con l’attuale rivoluzione hanno raccolto oltre 350mln di dollari anche da Binance e FTX Ventures.

La domanda che mi faccio e a cui voglio rispondere in questo articolo è: hanno investito sfruttando la FOMO oppure c’è realmente sostanza dentro questa blockchain?

AptosBFT: algoritmo di consenso di Aptos.

Partiamo col dire che, pur essendo un Layer 1, Aptos non viene sviluppato su Solidity (linguaggio di programmazione utilizzato per sviluppare su Ethereum) ma su Move. Quest’ultimo venne usato per sviluppare il precedente progetto Diem.

Il meccanismo di consenso viene quindi ripreso a quello di Diem (DiemBFT) non solo per il sopracitato motivo, ma anche per il fatto che alcuni sviluppatori di Aptos erano proprio quelli che lavoravano in Meta e avevano creato Diem.

AptosBFT si basa su HotStuff, un miglioramento del sistema di consenso PracticalBFT (pBFT).

In breve, il primo è il miglioramento del secondo che è il miglioramento del terzo. Il pBFT si basava sulla regola base del Proof of Stake: non avere più di 1/3 di nodi malevoli (al contrario del <50% su Bitcoin). Inoltre, esso introduceva un sistema per cui i nodi venivano classificati in “primari” e “secondari”.

Aptos introduce quindi, oltre al già migliorato HotStuff che garantisce un’altissima velocità di comunicazione fra nodi(per questo assicuravano più di 100.000 TPS), velocità di comunicazione superiori e un sistema di rotazione dei validatori e degli utilizzatori della blockchain per garantire un ulteriore livello di sicurezza.

Se tutto ciò ti sembrasse arabo: qua trovi la spiegazione del BFT e a breve troverai anche alcuni articoli che ti chiariranno cosa sono i meccanismi di consenso su blockchain.

Tokenomics.

Le Tokenomics sono state rese pubbliche soltanto pochissimi giorni prima dei listing sui principali Exchange, il che è stato molto sospetto. Vediamole insieme.

L’allocazione avviene come descritto dal grafico:

  • 02% alla Community
  • 19% ai Core Contributors
  • 5% alla Aptos Foundation
  • 48% agli Investitori

Come vediamo da questo grafico invece, la supply iniziale è stata fissata a circa 1 miliardo di token $APT, è costantemente inflazionata e NON è fissa.

Le staking reward, erogate per permettere al protocollo di funzionare tramite AptosBFT, il meccanismo di consenso proprietario di Aptos, sono fissate al 7% e annualmente si riducono dell’1,5% fino a raggiungere un minimo del 3,25%. Queste reward e riduzioni di APY vanno anche in base agli $APT messi in staking e alla performance del protocollo. Inoltre, le fee di transazione vengono attualmente burnate.

In base a questi settaggi, la supply finale stimata fra 10 anni sarà poco più di 1,5mld di token $APT.

Questi parametri possono essere modificati tramite on-chain governance.

La distribuzione per i Core Contributors e gli Investitori è frazionata mensilmente e non erogabile fino al dodicesimo mese dall’uscita della Mainnet.

Ti propongo, qui di seguito, se mastichi un po’ di inglese, un’analisi della tokenomics e una comparazione con i listing di $ICP (Internet Computer Protocol) e $GLMR (Moonbeam) fatta da un utente della community di Aptos.

[pdf-embedder url=”http://oikono.org/wp-content/uploads/2022/11/Aptos-Tokenomics-Analysis.pdf” title=”Aptos Tokenomics Analysis”]

Listing: com'è andata?

La notte del 19/10 viene listato il token $APT su tutti i principali CEX. Schizza facendo numeri paurosi, poi in un minuto crolla. Così avviene in quasi tutti i listing. Qui però ci sono tanti motivi da additare al crollo, e questi potrebbero giustificare un ulteriore ribasso costante e duraturo sul token. Andiamoli a vedere insieme.

NB: i prezzi di listing di partenza e i massimi raggiunti sono diversi per ogni Exchange. Qui prendiamo in considerazione il mercato SPOT di FTX [APT/USDT]
  • Tokenomics inflattiva e tutto sommato non ponderata correttamente
  • Movimenti attuali dati dalla FOMO
  • Airdrop. Questi ultimi venivano dati a chi eseguiva dei task, come ad esempio partecipare alla Testnet. Essi sono stati tra i 150 e i 300 token per utente, una cifra considerevole che e’ stata subito venduta non appena ci sono stati i listing.

Il suo probabile futuro.

Questo ecosistema ha ricevuto ingenti somme di denaro per essere finanziato, questo è un probabile indicatore che qualcosa di innovativo c’è. Il tanto disappunto viene dalle tokenomics non all’altezza e dai TPS dichiarati abbastanza ridicoli.

In ottica di fondamentali possiamo dire che ci possono essere miglioramenti, lo stesso PancakeSwap vuole approdare su Aptos, e come lui tanti alti progetti. Ha un competitor non da sottovalutare, Sui, anch’esso guidato da tanta FOMO.

In ottica speculativa, non ci sono motivi per cui il prezzo debba crescere nei prossimi mesi. Essendo un token molto inflattivo, l’unica speranza di vederlo fare nuovi massimi e’ una bullrun, cosa che non accadra’ nei prossimi mesi sicuramente.

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DavideBovoloni

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