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Studentessa di banca e finanza, proveniente da Bergamo ma fuori sede a Brescia con la testa fra le nuvole ma ricca di passioni.

I miei progetti:

Da novembre 2022 collaboro con il consulente finanziario Mirko Tessari per la realizzazione di articoli per il suo blog.

Link agli articoli scritti in collaborazione:

 

Da giugno 2023 collaboro con la pagina Ragionamenti Finanziari per la realizzazione dei contenuti.

Link ai contenuti scritti in collaborazione:

Condivido il mio percorso per prendere la certificazione IFTA I e II.

Trovi tutti i riassunti, i miei appunti e bigini nella sezione oikonopedia.

I miei articoli:

Economia e Finanza

GREEN IS THE NEW BLACK: 50 SFUMATURE DI BOND.

Ora che abbiamo capito cos’è la finanza verde e la finanza sostenibile, esploriamo i tipi di investimento verdi più utilizzati. GREEN BOND I green bond hanno fatto la loro prima comparsa nel 2007, quando istituzioni multilaterali come Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e Banca Mondiale li hanno emessi nel mercato con rating AAA. Inizialmente il mercato ha mostrato una crescita lenta per quasi un decennio ma poi ha iniziato a decollare, superando il valore di 500 miliardi di dollari nel 2021. Ad oggi i green bond rappresentano lo strumento verde più diffuso. Ma cosa sono esattamente i green bond e come funzionano? Le obbligazioni verdi funzionano come normali obbligazioni, quindi gli investitori devono tenere conto dei rischi finanziari tipici dello strumento obbligazionario tradizionale. Ciò che le distingue è che la loro emissione è vincolata al finanziamento esclusivo di progetti o attività che hanno un impatto positivo sul clima e sull’ambiente, questo vincolo è spesso definito tramite un quadro di riferimento chiamato “use of proceeds” (uso dei proventi), che stabilisce le categorie di progetti idonei al finanziamento SOCIAL BOND Il mercato dei social bond è più recente rispetto a quello dei green bond; tuttavia, la pandemia ha fatto crescere rapidamente il loro mercato, portando le emissioni da 17 miliardi di dollari nel 2019 a 132 miliardi di dollari nel 2020. Per qualificarsi come sociali, i proventi dei social bond devono finanziare esclusivamente progetti o iniziative che affrontano o mitigano uno specifico problema sociale, con l’obiettivo di generare un effetto sociale positivo. I social bond si concentrano principalmente sui settori chiave come la  salute, l’istruzione e l’inclusione sociale. SUSTAINABILTY LINKED BOND Le obbligazioni sostenibili a differenza delle precedenti non finanziano progetti specifici ma piuttosto progetti generali che supportano l’obiettivo della sostenibilità. All’interno delle obbligazioni sostenibili troviamo una sottocategoria le sustainabillity-linked bond, questi titoli sono strutturalmente e/o finanziariamente legati al conseguimento di uno degli obiettivi di sviluppo sostenibili dell’agenda 2030 dell’ONU. Ad esempio, possono includere una clausola che indicizza la cedola dell’obbligazione, facendo aumentare o diminuire il valore della cedola stessa in base al progresso verso questi obiettivi. CONCLUSIONI Le obbligazioni verdi, sociali e sostenibili hanno avuto un profondo impatto sul mercato finanziario globale, aumentando la consapevolezza sui temi ambientali e sociali tra gli investitori e gli emittenti. L’emissione di questi nuovi strumenti ha richiesto un nuovo tipo di valutazione della trasparenza, per garantire che i proventi siano effettivamente destinati a progetti “green”, tuttavia per non farvi spoiler, lascio i dettagli per il prossimo articolo. EXTRA: Se siete interessati e volete approfondire il mercato degli investimenti sostenibili, vi lascio il link a questa piattaforma interattiva che vi permette di analizzare vari aspetti del mercato gratuitamente. https://www.climatebonds.net/market/data/ FONTI https://www.pimco.it/it-it/resources/education/understanding-green-social-and-sustainability-bonds/ https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20230929IPR06139/green-bond-approvato-nuovo-standard-ue-per-contrastare-il-greenwashing#:~:text=Dal%202007%2C%20il%20mercato%20delle%20obbligazioni%20verdi%20ha,un%20aumento%20del%2075%20%25%20rispetto%20al%202020. https://www.ilsole24ore.com/art/l-anno-social-bond-667percento-nuove-emissioni-ADqCtNCB https://jpmam.ft.com/how-green-social-and-sustainability-bonds-could-change-the-world

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Economia e Finanza

HAI VOGLIA DI HAMBURGER O SEI SOLO NOSTALGICO DEL PASSATO?

Ripensando agli anni della scuola materna, la mia mente viene avvolta da fotogrammi sereni: un cortile colmo di bambini sorridenti, il parco giochi in cui mi sono ritrovata con i miei amici fino a quando siamo diventati troppo alti per salire sulle altalene, le verdure raccolte dall’orto che coltivavamo in giardino… Qualche giorno fa, però, ho casualmente accennato questo discorso con mia madre e con mia grande sorpresa lei mi ha ricordato che a quei tempi per me il mondo non era tutto rose e fiori: ogni mattina prima di salire sul pullman diretto verso l’asilo si susseguivano lacrime e richieste di rimanere a casa. Sembrava quindi che il mio cervello avesse conservato una visione distorta di quel periodo, ponendo una maggiore enfasi sui ricordi positivi ed erodendo lentamente quelli meno piacevoli. Anche a te sarà successo almeno una volta di ripensare al passato in maniera nostalgica; accade un po’ a tutti. Basta pensare ai nonni e alla loro frase ricorrente “ai miei tempi si stava meglio” o al celebre film di Woody Allen intitolato Midnight in Paris, nel quale il protagonista Gil Pender afferma che “… La nostalgia è negazione, negazione di un presente infelice. E il nome di questo falso pensiero è: sindrome epoca d’oro, cioè l’idea errata che un diverso periodo storico sia migliore di quello in cui viviamo. Vedete, è un difetto dell’immaginario romantico di certe persone che trovano difficile cavarsela nel presente …” .1 Il neuromarketing L’argomento su cui vorrei focalizzarmi riguarda la campagna pubblicitaria messa in atto pochi mesi fa da Mc Donald’s in 100 diverse nazioni, dal nome “As Featured In”. La catena di fast food ha infatti reso disponibile un menù speciale composto da alimenti emblematici di Mc Donald’s apparsi in film, canzoni e serie tv che ormai fanno parte a pieno titolo della pop culture, tra cui la serie tv The Office (“Michael Scott loves Filet-O- Fish”), il film di fantascienza Fifth Element, l’iconico dialogo tra Vincent Vaga e Jules Winnfield in Pulp Fiction, scene di Loki, Friends, Fast and Furious, Coming to America, Space Jam e molti altri. Ma cos’hanno in comune la mossa pubblicitaria di Mc Donald’s, i miei pianti all’asilo, i ricordi di mio nonno e un intenso monologo cinematografico? Semplice: il sentimento della nostalgia, o più precisamente il cosiddetto bias della nostalgia o retrospettiva rosea. Si tratta di un fenomeno psicologico per cui le persone tendono a giudicare il passato in modo più roseo di quanto giudichino il presente (o come avrebbero detto i nostri antenati latini, memoria praeteritorum bonorum)2. Perché il nostro sistema nervoso mette in atto questo bias cognitivo? Probabilmente perché la semplificazione dei ricordi implica la necessità di una minore quantità di connessioni neurali per immagazzinarli e recuperarli al momento opportuno. Così come in un computer vengono rimossi i dati superflui per evitare di occupare memoria inutilmente, allo stesso modo agisce la nostra mente. Ma il motivo di ciò non è esclusivamente fisiologico: esiste anche una ragione legata al benesserepsicologico. In un mondo in continua e rapida evoluzione, ogni certezza sembra scivolare tra le mani come sabbia, ed è inevitabile che si crei un sentimento di angoscia dovuto all’impossibilità di ancorarsi a qualcosa che rimanga così com’è. Internet, social networks, intelligenza artificiale, sono solo alcune delle rivoluzioni tecnologiche che hanno permeato la società negli scorsi decenni, stravolgendo il modo di vivere ormai consolidato dei nostri predecessori. A un presente incerto e tentennante, la mente umana controbatte con la propensione a rifugiarsi in sentimenti, sensazioni ed esperienze già vissuti, in modo da ricevere una confortante rassicurazione, anche a costo di manipolare i ricordi stessi. I Bias Avendo introdotto le motivazioni psicofisiche di questo fenomeno, posso ora concentrarmi sull’obiettivo della mia analisi: esplorare questo esempio di neuromarketing (disciplina volta all’individuazione di canali di comunicazione diretti ai processi decisionali d’acquisto, mediante l’utilizzo di metodologie legate alle neuroscienze 3 ), analizzandone le caratteristiche e l’effetto sui consumatori. Come vedremo, quella attuata da Mc Donald’s si rivelerà una strategia efficiente (e no, non è uno spoiler, in quanto bisognerebbe vivere in una grotta isolata per non accorgersi del fatto che questa azienda ha costruito un vero e proprio impero partendo da zero). “Due minuti // La strada prima che sia troppo tardi per cambiare idea”. I fan più accaniti avranno riconosciuto il testo di una canzone di Calcutta, nella quale sono sufficienti due minuti per cambiare lo stato d’animo del narratore. Ecco, per quanto riguarda la nostra vita quotidiana, è stato studiato che in media ciascuno di noi impiega non due minuti, bensì solo due secondi per giudicare una scelta di acquisto; è perciò fondamentale per il venditore saper sfruttare bene lo scarso tempo che ha a disposizione per imprimersi in modo eternamente positivo nell’immaginario del consumatore. Senza dubbio fare ciò non è semplice, tuttavia esiste un trucco che può agevolare questo processo: sfruttare i bias cognitivi. Di cosa si tratta? Nell’intricata selva oscura di tutte le possibili scelte quotidiane, il nostro cervello svolge il ruolo di Virgilio nella selva oscura dantesca, dovendoci guidare senza esitazione verso la metaforica uscita, ossia verso la decisione finale. A differenza di Virgilio, però, la nostra guida non è invulnerabile: può essere influenzata e guidata verso direzioni differenti. Tali influenze, note come bias cognitivi, sono in grado di plasmare le nostre opinioni senza che noi ce ne accorgiamo, e questo rappresenta un notevole punto di forza per il neuromarketing. I bias sono deviazioni sistematiche dalla realtà oggettiva, che rendono il processo decisionale vulnerabile a distorsioni e pregiudizi inconsapevoli. La chiave di questo stratagemma (che è lo stesso adottato da Mc Donald’s) risiede nella capacità di connettere in modo indissolubile i propri prodotti agli stati emotivi positivi associati a periodi di vita passata. Il neuromarketing pertanto propone un vero e proprio viaggio nel tempo, che catapulta il consumatore in un’oasi di nostalgia. Ovviamente, questo viaggio è condensato in meno di due secondi! Questa strategia di marketing si rivela essere un approccio intelligente ed efficace per fidelizzare il consumatore, innescando in lui una risposta

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Economia e Finanza

GREEN IS THE NEW BLACK 

THERE IS NOT A PLAN B BECAUSE THERE IS NOT A PLANET B Facciamo un breve salto indietro nel tempo, Il 4 novembre del 2016 entra in vigore l’accordo di Parigi, Il primo accordo vincolante a livello globale sul cambiamento climatico firmato da 196 stati in occasione della COP21. Questo accordo definisce un quadro generale per la gestione dei cambiamenti climatici e si articola su tre punti fondamentali: Una sollecitazione globale per contenere l’aumento della temperatura globale media a 1.5°; La necessità di adattarsi agli impatti negativi e a proseguire uno sviluppo a basso consumo di gas serra; L’importanza di rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso che conduca a uno sviluppo a basse emissioni di gas serra. In questo contesto la finanza sostenibile emerge come uno strumento per tradurre gli obiettivi dell’accordo di Parigi in azioni concrete. SUSTAINABLE FINANCE AND GREEN FINANCE La finanza sostenibile racchiude tutti i tipi di finanziamento che contribuiscono allo sviluppo sostenibile e si propone di creare valore nel lungo periodo, tenendo in considerazione non solo gli aspetti finanziari ma anche i fattori di tipo ambientale, sociale e di governance (fattori ESG) nel processo decisionale di investimento. Ma in dettaglio cosa sono i fattori ESG? Il fattore ambientale valuta l’impatto delle decisioni aziendali sull’ambiente, prendendo in considerazione le emissioni, l’utilizzo di fonti naturali e le iniziative pro-sostenibilità messe in atto dall’azienda. Il fattore sociale si concentra sulle relazioni che ha l’azienda con gli stakeholder sia interni che esterni, valuta quindi questioni etiche e di responsabilità sociale come il rispetto dei diritti umani, la diversità e l’inclusione. Il fattore Governance riguarda i temi di gestione aziendale, monitora se i comportamenti e le scelte della direzione aziendale perseguono principi etici e di trasparenza. I fattori ESG sono quindi fondamentali per valutare la performance ambientale di un’impresa, concentriamoci ora sulla finanza verde. Finanza Verde La finanza verde è un sottoinsieme della finanza sostenibile e si concentra su due aspetti principali: l’internalizzazione delle esternalità ambientali e la riduzione della percezione del rischio, vediamoli nel dettaglio. Internalizzare le esternalità ambientali significa valutare e integrare i costi ambientali esterni, ad esempio i danni ambientali causati dalle emissioni di un’impresa, nella valutazione finanziaria. Questo può essere realizzato incorporando i costi ambientali nei prezzi dei beni e/o dei servizi, ad esempio attraverso la tassazione delle emissioni come la tassa sul carbonio. Dando incentivi fiscali alle aziende che adottano pratiche sostenibili oppure incentivando l’utilizzo e lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi come i green bonds. Mentre ridurre la percezione del rischio significa aumentare la fiducia degli investitori nei progetti sostenibili. Questo può essere ottenuto rendendo le informazioni sugli investimenti sostenibili più chiare e trasparenti e utilizzando standard di certificazione riconosciuti In definitiva l’obiettivo della finanza verde è promuovere investimenti che non solo generano rendimenti finanziari, ma che contribuiscono anche a mitigare i rischi ambientali promuovendo la sostenibilità nel lungo termine. Note https://www.consilium.europa.eu/it/policies/climate-change/paris-agreement/ https://corporatefinanceinstitute.com/resources/esg/esg-environmental-social-governance/ https://www.weforum.org/agenda/2020/11/what-is-green-finance/ https://www.greenfinanceplatform.org/page/explore-green-finance#:~:text=Two%20main%20goals%20of%20green%20finance%20are%20to,over%20business-as-usual%20investments%20that%20perpetuate%20unsustainable%20growth%20patterns. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1877343523000465  

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