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Il costo del tempo.

Indice Esistere, dal latino existere, significa letteralmente “uscire da”. Vuol dire dunque, almeno secondo il dizionario, uscire dalla zona dell’indeterminato, darsi una forma ed una propria identità. Tuttavia, però per far questo è necessario compiere una serie di scelte continue. Sono le scelte che realizziamo, che portiamo avanti quotidianamente che definiscono le persone che siamo, o meglio, che scegliamo di essere. Ecco perché la possibilità di scegliere ed il libero arbitrio sono tra le principali cifre connotative del nostro essere umani. Ogni giorno la nostra vita è costellata da decisioni da prendere dalle più irrilevanti, come scegliere tra cappuccino o espresso, a quelle più importanti, che segnano radicalmente la nostra vita. Tuttavia, queste scelte portano come conseguenza, in modo inevitabile, incertezze e paure a riguardo. Ma perché è così difficile scegliere? Porsi domande è generalmente facile, farsi le domande giuste un po’ meno, ma è il trovare risposte che è proprio difficile. Questo a causa dell’assenza di certezze. Da qui nasce l’angoscia, il dubbio, sentimento naturale di tutti quanti, inevitabile in quanto, come abbiamo detto sopra, la vita è strutturalmente composta da scelte. È la sintesi, in soldoni, se hai reminiscenze, della filosofia di Kierkegaard. La vita è in realtà un continuo AUT-AUT: un continuo flusso di scelte. Ma chiudiamo questo excursus di filosofia e torniamo ai nostri amati investimenti. Gli investimenti non fanno eccezione a ciò che abbiamo detto: la scelta è un elemento centrale e fondante dell’investimento stesso. A partire dalla scelta dello strumento più adatto, al broker con cui investire, al momento in cui entrare, ai modi con cui incrementare il capitale, alle strategie… e si potrebbe andare avanti all’infinito. A tutte queste domande, seppur non esistenziali, non c’è una risposta necessariamente migliore delle altre e giusta universalmente. Ritorna quindi il discorso che facevamo in apertura: il fatto che non ci siano certezze fisse ci rende il mondo degli investimenti talvolta angosciante e difficile, soprattutto al primo impatto. L’investimento di per sé è una scelta su un qualcosa di incerto, su cui abbiamo evidenze statistiche, ma non certezze. Anzi chi ha certezze in finanza, solitamente, mente. Ma devo davvero investire? Ma partiamo dalla domanda originale, quella che viene prima di tutto: devo investire sì o no? Per quanto potrà sembrare strano la risposta è un po’ controintuitiva: in realtà questa scelta non esiste. Piuttosto, la corretta domanda che dovresti porti è: tengo tutto in  liquidità o voglio gestire il mio capitale in altri modi? Esatto. Questo perché in realtà siamo tutti investitori, ma proprio tutti, anche chi non investe nel senso letterale del termine. Infatti, quando non compri strumenti finanziari o investi in altro modo in altri progetti, stai comunque investendo. Ti dici: “Ho risparmiato un poco, però non voglio investire, che poi magari perdo e poi comunque è un onere, un impegno”. Anche quando pensi di non star facendo nulla con il tuo patrimonio: in realtà stai investendo proprio senza far nulla. Più esattamente stai, più o meno consciamente, investendo in liquidità. Questo rende di fatto il non investire una scelta d’investimento vera e propria. Passami il gioco di parole ma, scegliere di non scegliere è una scelta e spoiler: è una delle scelte finanziarie peggioriche si possano fare. Perché dico questo? Appurato che scegliendo di non investire in realtà si investe il 100% del proprio patrimonio in liquidità, esattamente come qualsiasi altro asset, anche la liquidità subisce delle  fluttuazioni di valore, in un modo, però, logicamente meno immediato. Per effetto dell’inflazione, infatti, anche se non ce ne accorgiamo poiché il valore nominale resta invariato nel tempo, il valore reale della liquidità che possediamo subisce delle fluttuazioni di valore reale. Quindi se con gli investimenti giustamente curati e con una corretta strategia di portafoglio è possibile ottimizzare le performance, annullare l’effetto dell’inflazione e portare anche eventuali profitti a casa, con la liquidità è sicuro al 100% che perderai denaro. Chi farebbe un investimento in cui c’è il 100% di possibilità di perdere? Sicuramente non un grande statista o per meglio dire un folle. Ecco a conti fatti se stai tenendo il 100% del tuo patrimonio in liquidità ti stai comportando  esattamente da folle. L’effetto dell’inflazione. Come puoi ben vedere dal grafico: dal 2000 al 2019 non investendo 100.000 euro, dopo 20 anni si avrebbe avuto una perdita di 28.284,35 mila euro in termini di valore d’acquisto. Ovvero 100.000 euro sarebbero stati sempre 100.000 a valore nominale, ma di fatto avresti potuto comprare molto meno cose. Questo è l’effetto dell’inflazione sui nostri patrimoni. Se prendessimo i dati dal 1970 avremmo avuto un rendimento del nostro patrimonio in liquidità addirittura del -97%. Follia pura. Quando ci approcciamo agli investimenti allora quello che ci dovrebbe preoccupare non sono tanto le possibili minusvalenze che potrebbe fare il nostro portfolio durante le normali fluttuazioni di mercato, ma piuttosto i costi che stiamo sostenendo quando non stiamo investendo. Costi che possiamo dividere in due categorie: una costi legati all’inflazione, come abbiamo visto prima, e i cosiddetti costi opportunità. Che cosa sono i costi opportunità? Il costo opportunità in economia è il costo derivante dal mancato sfruttamento di un’opportunità, è la perdita derivante dalla potenziale rendita o beneficio che avremmo potuto trarre dalla strada non percorsa. È molto più semplice da spiegare con un esempio. Quando decidi di guardare la solita serie Netflix hai un costo di tempo dovuto alla spesa di tempo che devi impiegare per guardare, ma inoltre hai anche dei costi opportunità legati al fatto che al posto di guardare la tv, potresti leggere qualcosa sempre di piacevole, ma di formativo, come un bel libro. Tornando a noi il senso è proprio questo: se scegli di fare A stai anche rinunciando a fare B, C e D, ma se questi B, C e D ti darebbero un rendimento maggiore di quello che ti sta dando A allora tu sei in perdita. Se non stai investendo hai dei costi legati sì all’inflazione, ma contemporaneamente hai dei costi opportunità in quanto stai perdendo un ammontare di soldi del controvalore della potenziale rendita che avrebbero potuto fruttare il tuo capitale investito. Appurato che non investire porta sempre delle perdite. Quantifichiamo le perdite derivate dal non investire. Parliamo di numeri. Ipotizziamo un lasso di tempo di una